
Il digiuno che diminuisce l’ansia
I nostri neurotrasmettitori della felicità sono prodotti principalmente a livello intestinale. Che cosa facciamo normalmente ai nostri batteri intestinali?
Siamo cresciuti in un ambiente che ci ha ripetuto, per gran parte della nostra vita, che i batteri sono cattivi e bisogna ucciderli, in realtà nel corpo abbiamo milioni di batteri buoni che purtroppo vengono eliminati dal cibo spazzatura o da una cattiva dieta.
Sono i batteri buoni che producono GABA e dopamina, ovvero i neurotrasmettitori GABA della calma e rilassamento e dopamina della motivazione e del piacere, per questo motivo il digiuno è un ottimo strumento per far predominare i batteri buoni.
Quando raggiungiamo le 48 ore di digiuno, non solo si mette in atto una riparazione degli intestini (crasso e tenue), ma si resettano anche i siti dei recettori presenti nella cellula, che ci permettono di utilizzare la dopamina, espandendo e potenziando la sensazione di felicità, di soddisfazione e senso di calma.
Ma non è finita qui, il beneficio di un lungo digiuno può essere potenziato da altri tipi di digiuno, che agiscono anche sul nostro stato ansioso.
Quando la dopamina diventa satura nel nostro cervello, ad esempio per l’uso errato, l’iperstimolazione dei socialmedia e altro, si perde il senso del piacere, quindi si crea un disequilibrio.
La stessa iperstimolazione sopprime il GABA, neurotrasmettitore di calma e rilassamento e di conseguenza il glutammato, neurotrasmettitore antagonista del GABA che dà una risposta di eccitazione al nostro cervello attivando la cellula nervosa, aumenta esageratamente creando stati di ansia.
Come funziona il nostro cervello quando siamo in ansia?
Abbiamo due parti del cervello da cui arrivano gli stimoli per l’azione, una è l’area della corteccia prefrontale (creatività, visione più ampia, soluzioni) e l’altra è l’amigdala (cervello primitivo, istintivo, reattivo, di sopravvivenza).
Quando siamo iperstimolati ci imprigioniamo nell’amigdala, il cervello di sopravvivenza, il suo lavoro normalmente è assicurarsi che siamo al sicuro, in iperstimolazione invece scannerizza con eccesso costantemente l’ambiente attorno a noi per darci prova che non siamo in salvo, prolungando lo stato di allerta, che sfocia in uno stato prolungato di ansia.
Come uscirne?
Il digiuno dall’iperstimolazione non è l’unico modo per uscirne, ma è un grande strumento di trasformazione ed è alla portata di tutti. Con il digiuno riportiamo l’equilibrio tra i neurotrasmettitori, il nostro cervello migliora nel modulare le risposte e la parte prefrontale è più attiva portandoci a una visione diversa. Quando operiamo maggiormente nella corteccia prefrontale siamo più felici e gioiosi.
Molto utile è il digiuno dal frequentare persone negative, durante un lungo digiuno dal cibo, la frequentazione riduce i benefici, quindi è bene in quel periodo, circondarsi di persone positive.
Infine, consideriamo che il 93% del nostro tempo lo viviamo in ambienti chiusi, stimolati dalla luce degli smartphone o del pc, tutto questo ci fa produrre cortisolo, l’ormone dello stress, che non è negativo nella sua normale funzione, ma lo è nel suo eccesso.
Quando il livello di questo ormone è alto, comincia a stimolare l’amigdala bloccandoci al suo interno. Se guardiamo il mondo e la vita da quel livello, il nostro focus sarà orientato a vedere le cose che non ci fanno sentire al sicuro.
Ci sono ricerche medico-scientifiche che evidenziano come trascorrere del tempo nella natura, fa abbassare il livello di cortisolo e permettendoci di usare maggiormente la corteccia prefrontale (creatività, visione più ampia, soluzioni, ottimismo). Quindi diamo spazio alle passeggiate nella natura, ascoltiamo i suoi suoni, annusiamo i suoi profumi.
Link utili:
Studio sulle cellule staminali intestinali 24 ore di digiuno